In Consiglio regionale il 28 settembre la pdl sulla doppia preferenza di genere

In Consiglio regionale il 28 settembre  la pdl sulla doppia preferenza di genere

Approda in Consiglio regionale la proposta di legge regionale sulla doppia preferenza di genere. Il testo, presentato già nel 2015 dal capogruppo di “Calabria in Rete”, Flora Sculco, è stato infatti inserito al terzo punto dell’ordine del giorno della prossima seduta dell’Assemblea legislativa calabrese, calendarizzata per venerdì 28 settembre. La proposta di legge, che sarà relazionata dal presidente della prima Commissione “Affari generali e istituzionali” del Consiglio regionale, Franco Sergio, ha come titolo “Promozione della parità di accesso tra uomini e donne alle cariche elettive regionali”. “La proposta – si legge nella relazione illustrativa del testo normativo – mira a garantire nel sistema elettivo regionale calabrese il principio di equilibrio di entrambi i generi, ormai consolidato nella giurisprudenza europea e costituzionale e presente nella maggior parte degli Statuti regionali e degli enti locali, nei Consigli e nelle Giunte delle autonomie territoriali, nonché delle Regioni. Tale misura rappresenta una priorità imprescindibile per ragioni di democrazia e di civiltà giuridica e sociale, anche in considerazione – si aggiunge – dell’esito delle ultime consultazioni elettorali che hanno visto giungere agli scranni consiliari della Regione Calabria solo una donna. La proposta, peraltro, attua pienamente i principi di cui agli articoli 3, 51, primo comma, 117, settimo comma, e 122 Costituzione, nonché il comma 2 dell’articolo 38 dello Statuto regionale, secondo cui “La legge regionale promuove la parità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive”. Inoltre – è riportato ancora nella relazione illustrativa – la proposta di legge elaborata dalla Sculco “si pone in linea con la legge 215/2012 (Disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali. Disposizioni in materia di pari opportunità nella composizione delle commissioni di concorso nelle pubbliche amministrazioni), e con il novellato articolo 35, comma 3 bis, dello Statuto che introduce la misura minima del 30% per la rappresentanza di genere all’interno della Giunta regionale. Tale proposta di legge quindi novella la legge regionale 1/2005, in modo che anche la Regione Calabria assicuri “pari opportunità tra donne e uomini” (articolo 51 Costituzione.) e che il sistema elettorale calabrese promuova “la parità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive” (articolo 117, settimo comma, Costituzione). Si tratta – spiega ancora la relazione – di una facoltà aggiuntiva, che introduce “una norma riequilibratrice volta a ottenere, indirettamente ed eventualmente, il risultato di un’azione positiva. Tale risultato non sarebbe, in ogni caso, effetto della legge, ma delle libere scelte degli elettori, cui si attribuisce uno specifico strumento utilizzabile a loro discrezione”“. La proposta di legge all’esame del Consiglio regionale del 28 settembre è composta di quattro articoli: l’articolo 1 modifica il comma 6 della legge regionale 1/2015, introducendo una percentuale di rappresentanza minima di genere nelle liste dei candidati e stabilendo che in ciascuna lista, a pena di inammissibilità nessun genere può essere rappresentato in misura superiore ai due terzi dei candidati. L’articolo 2 modifica il comma 2 dell’articolo 2 della legge regionale 1/2005 prevedendo che, in caso di espressione di due preferenze, una debba riguardare un candidato di genere maschile e l’altra un candidato di genere femminile della stessa lista, a pena di annullamento della seconda preferenza. L’articolo 3 prevede, poi, l’adattamento delle schede di votazione al correlato principio di parità di accesso di uomini e donne alle cariche elettive regionali. L’articolo infine 4 contiene la clausola di invarianza finanziaria. Il tema della doppia preferenza di genere nelle ultime settimane è ritornato al centro del dibattito politico calabrese, con numerosi appelli e con incontri ai quali hanno partecipato anche i presidenti della Giunta regionale, Mario Oliverio, e del Consiglio regionale, Nicola Irto.

 

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